Monreal respinge gli avvertimenti di Morena dopo le dichiarazioni di "El Mayo" Zambada

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Monreal respinge gli avvertimenti di Morena dopo le dichiarazioni di "El Mayo" Zambada

Monreal respinge gli avvertimenti di Morena dopo le dichiarazioni di "El Mayo" Zambada

Ricardo Monreal Ávila, coordinatore di Morena alla Camera dei Deputati, ha respinto l'idea che le dichiarazioni di Ismael "El Mayo" Zambada, leader del cartello di Sinaloa, abbiano sollevato dubbi all'interno del suo movimento.

Durante una conferenza stampa a San Lázaro, il legislatore ha sostenuto che il progetto "Quarta Trasformazione" non è influenzato dalle dichiarazioni del narcotrafficante. Ha sottolineato con calma:

“Chi non deve nulla, non teme nulla.”

Il signore della droga 75enne si è dichiarato colpevole di associazione a delinquere e di aver guidato un'organizzazione criminale, accettando una multa di 15 miliardi di dollari e la confisca dei beni.

Davanti al giudice Brian Cogan, lo stesso che ha condannato Joaquín “El Chapo” Guzmán e Genaro García Luna, Zambada ha confessato di aver pagato tangenti a poliziotti, militari e politici in Messico per più di cinque decenni.

Così facendo, ha cercato di evitare la pena di morte e rischia l'ergastolo. La sentenza è prevista per il 13 gennaio 2026.

Monreal è stato schietto: solo se emergeranno prove concrete spetterà all'ufficio del procuratore generale avviare indagini sui funzionari presumibilmente coinvolti.

"Non c'è nervosismo o distrazione dal nostro lavoro legislativo. Morena rimane concentrata sul servizio ai cittadini", ha affermato.

Il parlamentare ha difeso il governo guidato dalla presidente Claudia Sheinbaum, sostenendo che sta mantenendo un percorso fermo verso la trasformazione del Paese, definendola una leader "onesta, incorruttibile e onesta".

Anche la presidente messicana ha affrontato la questione durante la sua conferenza stampa mattutina. Ha chiarito che il suo governo non ha ricevuto informazioni ufficiali dalla Procura Generale o da altri enti in merito alle confessioni di Zambada.

"Tutto ciò che viene detto deve essere verificato con prove e tramite procedimenti legali", ha affermato Sheinbaum, sottolineando che qualsiasi accusa deve passare attraverso i canali giudiziari appropriati.

La testimonianza di "El Mayo" riporta in auge uno dei temi più delicati della storia del Paese: il rapporto tra criminalità organizzata e politica. Dai casi di Genaro García Luna ai processi di "El Chapo", ogni testimonianza nei tribunali statunitensi ha un impatto sulla vita pubblica messicana.

La differenza, secondo Monreal, è che la Quarta Trasformazione sta cercando di prendere le distanze. "Non c'è nulla da nascondere, non c'è nulla da temere", ha ribadito.

La Verdad Yucatán

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